Affossato il DDL Zan, proteste da Milano a Roma: la prima a scendere in piazza è stata Napoli
Ott 29, 2021 - Giada Orlanducci
Con l’affossamento del DDL Zan in Senato da parte di Lega e Fratelli d’Italia, è cominciato un tour de force di protesta sui social contro la decisione presa dal Senato di respingere il disegno di legge atto a proteggere i diritti della comunità LGBTQ+, donne e disabili. Non si sono fatte aspettare le manifestazioni in piazza: ieri si sono attivate Milano e Roma che, in Arco della Pace e via San Giovanni Laterano, hanno sfilato al grido di “Questa voce nessuno la affossa“, lanciando un forte segnale di disapprovazione e resistenza alla decisione del governo. Le manifestazioni si protrarranno in altre città italiane anche nel weekend.
Fermato il DDL Zan: Napoli la prima città a ribellarsi
I cortei di protesta cominciati ieri hanno riscontrato grande successo e partecipazione, eppure è bene ricordare che la prima città italiana a ribellarsi è stata proprio Napoli. Non appena il DDL Zan è stato respinto in Senato, la risposta della comunità LGBTQ+ napoletana non si è fatta attendere, infatti Antinoo Arcigay Napoli ha organizzato un’assemblea pubblica in Piazza Dante lo stesso 27 ottobre.
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Oltre ad Antinoo, si sono presentate all’assemblea anche altre associazioni: UAAR. Agedo Napoli e Pride Vesuvio Rainbow. Insieme si è discusso sul grande senso di delusione e sul da farsi per contrastare una scelta assolutamente arretrata rispetto al resto d’Europa. Lo stesso segretario di Antinoo Arcigay Napoli, Antonello Sannino, ha dichiarato sulla pagina ufficiale Facebook dell’associazione: “La peggior destra in Europa è nel nostro parlamento, dove si è esultato come allo stadio per non aver fatto approvare una legge contro i crimini d’odio.“.
E stesso ieri, infatti, si sono catapultati a Roma Antinoo Arcigay Napoli e Pride Vesuvio Rainbow, organizzando un bus al quale chiunque avrebbe potuto accedere tramite prenotazione. Arrivati nella città eterna, sono partiti subito una diretta della manifestazione e anche tanti hashtag sui social, come #ddlzansubitolegge o ancora #resistenza, a sottolineare che anche se il disegno di legge Zan è stato fermato al Senato, la comunità LGBTQ+ non si arrende.
E la protesta non finisce qui, perché domani 30 ottobre a Napoli ci sarà un altro presidio presso largo Berlinguer, per poter discutere e alzare la voce contro l’affossamento dei diritti civili.