Direttrice non fa entrare alunno per colpa dei capelli: “Invece delle treccine, comprate libri”


Questa mattina la dirigente scolastica di un istituto di Scampia ha impedito l’ingresso a scuola di un ragazzo di 13 anni. La causa è legata al suo taglio di capelli. La direttrice del Ilaria Alpi-Carlo Levi aveva già dimostrato di non gradire questa capigliatura durante l’accoglienza.

Lo ha denunciato la nonna del ragazzino vittima di queste accuse. Se dovessero essere confermate sarebbero di una gravità inaudita. Repressione della libertà si espressione e di fatto inneggiando al razzismo. Tutto questo solo per il futile motivo che la capigliatura del ragazzino, ricordiamo di soli 13 anni, portasse delle treccine colorate. Dopo il bellissimo evento di ieri con Koulibaly e Ghoulam, Scampia torna a far parlare in negativo della sua area.

Queste le parole della nonna rivolte al Consigliere Regionale Francesco Emilio BorrelliIl tutto è iniziato tre giorni fa, in occasione dell’incontro per l’accoglienza. La dirigente, parlando alla platea, ha affermato «invece di fare le treccine, comprassero i libri»; Si rivolgeva palesemente a mio nipote che era l’unico bambino con quella acconciatura. Poi ha aggiunto che chi porta le treccine non può essere una persona acculturata. Dinanzi le rimostranze di mia figlia le ha sbattuto la porta in faccia. Stamattina poi ha impedito a mio nipote di accedere a scuola. Non abbiamo parole. Noi abbiamo sempre rispettato tutte le regole. Abbiamo contattato le forze dell’ordine, appena possibile sporgeremo querela”.

Queste invece le parole del Consigliere: “Qualora quanto raccontato dalla signora dovesse essere confermato, saremmo di fronte ad un fatto di una gravità senza precedenti. L’atto di escludere uno studente a causa delle treccine è discriminatorio e ingiustificabile. Tra l’altro stiamo parlando di un minorenne, un ragazzo di 13 anni. Lasciato in strada mentre i genitori pensano che si trovi a scuola. Abbiamo inviato una nota all’ufficio scolastico regionale e al Miur evidenziando quanto raccontato. Occorre appurare le responsabilità della dirigente scolastica in questa stucchevole vicenda”.


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