Napoli, 15enne ucciso: il video delle Iene alla famiglia di Ugo Russo
Mar 04, 2020 - Andrea Favicchio
Ugo Russo, ragazzo di 15 anni, è morto nella notte di sabato scorso dopo un tentativo di rapina fallito. La vittima dell’aggressione era un carabiniere di 23 anni che ha reagito sparando dei colpi e uccidendo il ragazzo. Insieme a lui un altro ragazzo di 17 anni, complice della rapina, che ha rilasciato delle dichiarazioni. Giulio Golia, inviato de “Le Iene” è andato ad intervistare la famiglia di Ugo Russo, tra le lacrime e lo sgomento dei parenti.
In base a una prima ricostruzione Ugo era in compagnia di un amico di 17 anni. Insieme avrebbero tentato di rapinare un 23enne. Non sapevano che avevano davanti un carabiniere fuori servizio. Ugo avrebbe avuto in mano una pistola (poi risultata giocattolo, ma priva del tappo rosso).
Impaurito da quell’arma che sembrava vera, il carabiniere fuori servizio, stando alle prime ipotesi, avrebbe preso la sua pistola d’ordinanza e sparato. Sono quindi partiti tre colpi: due sono andati a segno e hanno colpito Ugo al petto e alla testa.
“Gli hanno tolto la vita a 15 anni a mio nipote”, dice la nonna che proprio poche ore prima è stata con lui. Hanno passato la giornata come un normale sabato non sapendo che quello sarebbe stato l’ultimo passato insieme. “Non lo vedrò più”, continua a ripetersi la donna.
Anche la zia di Ugo viene intervistata e racconta la tragedia che hanno vissuto. Lei tiene a specificare che il nipote non si trovava alle tre di notte in strada, come hanno raccontato in molti, perché alle tre loro erano già tutti in ospedale. Ma il padre interviene sulla vicenda:
“Anche se il tutto fosse successo alle undici e mezza, mio figlio sarebbe rientrato più tardi in casa, non ci nascondiamo. A noi ci giudicano perché alle tre di notte stiamo ancora per strada, ma qua di notte c’è vita in strada. Non è come al Nord. Io non voglio giudicare nessuno, ma noi abbiamo un’altra cultura“.
“Anche noi siamo morti. Io e mia moglie, i nostri figli erano tutti molto legati. Io ho un altro figlio di 5 anni che non sa che il fratello è morto”, dice Vincenzo Russo. Ci rivela così che un fratello di Ugo ancora non sa della sua morte: “La sera gli dico ‘Vieni a dormire con papà’ e lui mi risponde ‘No, voglio dormire con mio fratello Ugo’. Lui non sa che Ugo non c’è più”.
“Mio figlio era un angelo voleva fare un corso per pizzaiolo con gli assistenti sociali di Napoli. Guadagnava 50 euro come barista, 70 con il fruttivendolo e 10 come muratore”, racconta ancora il padre.
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